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JOSÉPHINE BAKER

Joséphine Baker, photo Studio Harcourt (1940)

Joséphine Baker, photo Studio Harcourt (1940)

"Josephine è una donna che vibra futuro e amore. 

Inafferrabile se non con la musica è la sua personalità poliedrica. 

Comunica un messaggio intergenerazionale e intragenerazionale, abbracciando culture, femminilità, emancipazione e inclusività. Quando il successo diventa educativo e motivazionale, e una Star diventa una stella che illumina ancora oggi la strada per diventare un'umanità migliore."

Camilla Venara

Sustainability expert

"... I WANT YOU TO HAVE A CHANCE AT WHAT I HAD.  BUT I DO NOT WANT YOU TO HAVE TO RUN AWAY TO GET IT. AND MOTHERS AND FATHERS, IF IT IS TOO LATE FOR YOU, THINK OF YOUR CHILDREN. MAKE IT SAFE HERE SO THEY DO NOT HAVE TO RUN AWAY, FOR I WANT FOR YOU AND YOUR CHILDREN WHAT I HAD."

 

Joséphine Baker

from her speech at the March on Washington, 1963

“... WE WERE ALL INSPIRED BY YOUR PRESENCE AT THE MARCH ON WASHINGTON.

I AM DEEPLY MOVED BY THE FACT THAT YOU WOULD FLY SUCH A LONG DISTANCE TO PARTICIPATE IN THAT MOMENTOUS EVENT ... YOU ARE CERTAINLY DOING A MOST DEDICATED SERVICE FOR MANKIND."

Martin Luther King

MLK wrote to Baker after the March on Washington event in 1963

 

"THE MOST SENSATIONAL WOMAN EVER SEEN".

   Hemingway

 

"THE MOST BEAUTIFUL PANTHER AND THE MOST CHARMING OF WOMEN"

   Colette

"HEAVENLY LEGS, EBONY EYES

AND THE SMILE WHERE ALL THE OTHER SMILES GO TO DIE"

   Picasso

IL CUORE DI JOSÉPHINE BATTE ANCORA
 


Joséphine Baker nasce a Saint Louis il 3 giugno del 1906. Un lungo cammino, dalla sua infanzia poverissima, vessata dal razzismo, ai riflettori dei più importanti teatri del mondo.
Innovatrice nello spettacolo, ballerina, soubrette, la prima "Venere Nera" superstar del Novecento. Combattente tenace nella difesa dei diritti e della giustizia sociale.

Maria Olivero ha voluto raccontare la sua storia straordinaria, il suo coraggio, la sua contemporaneità, sentendo forte il senso di dolcezza e di ribellione. La sua forza e il suo coraggio. Ha creato lo spettacolo e scritto le musiche del concept "
Still My Heart Beats, My Joséphine Baker", ha composto le sei canzoni sui testi di Elena Maro che si inseriscono nel racconto con una voce narrante. Nel gennaio 2014, Maria incontrò il figlio Jean-Claude Baker a Manhattan per parlargli del suo lavoro musicale; lui lo definì "un lavoro d'amore". E così è. Joséphine scelse l'amore al di sopra di ogni cosa; l'amore inteso come atto di cura.

Il generale Charles De Gaulle le conferì la Croce di Guerra e la nominò Cavaliere della Legion D’Onore per il ruolo svolto nella partecipazione alla Resistenza Francese durante l'occupazione nazista. Adottò 12 bambini orfani di diverse nazionalità negli anni '50 e li chiamò la "Tribù Arcobaleno". Nel 1963 parlò alla Marcia su Washington di Martin Luther King indossando la divisa di ufficiale dell'esercito della Francia Libera.

Arrivò a Parigi nel 1925 a bordo del transatlantico Berengaria, a soli 19 anni, insieme a Caroline Dudley, l'impresaria che la scoprì e che la volle ne "La Revue Nègre". Lo spettacolo debuttò il 2 ottobre di quell'anno al teatro degli Champs–Elysées; un successo sensazionale.
Attorno a lei il dinamismo artistico e culturale della "Ville Lumiere"
La modernità che irrompe nella storia.

Ebbe una breve relazione con Frida Kahlo a Parigi, grande amica di Grace Kelly, fu ammirata dai grandi Maestri come Scott Fitzgerald, Georges Simenon, Luigi Pirandello, Jean Cocteau, Le Corbusier, André Citroen, Christian Dior... Hemingway disse "la donna più sensazionale che si sia mai vista", Colette: "la più bella pantera e la più affascinante delle donne", Picasso "gambe paradisiache, gli occhi di ebano e il sorriso dove tutti gli altri sorrisi vanno a morire". - "La Nefertiti di oggi".

Morì a Parigi il 12 aprile del 1975, poco dopo gli spettacoli che celebravano al Bobino i suoi cinquant'anni di palcoscenico.
Fu sepolta nel cimitero del Principato di Monaco per volontà della sua grande amica la Principessa Grace che la sostenne nei momenti difficili. Il 30 novembre 2021 è la data della sua entrata al Panthéon di Parigi, la sesta donna, la prima artista e la prima donna nera, insieme ai grandi di Francia.

È certamente una delle figure più importanti del Novecento che tocca i temi al centro dell'attualità.

Il cuore di Joséphine batte ancora. Ci indica la rotta: che l'amore sia azione, verso la cura di sé, degli altri, del mondo in cui viviamo. Amore al di sopra di ogni cosa!

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